| luciano54 |
| | CITAZIONE (orsofotografo @ 16/8/2008, 11:55) Ho citato in queste pagine il messaggio di Orso (che mostra alcune foto del beccamoschino) per postare qualche notizia di questa specie in Romagna, ... (sempre da dati tratti dall'aggiornamento dell’atlante degli uccelli nidificanti nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena, a cura di Gellini S e Ceccarelli P), ..... questa volta diamo uno sguardo prima a Ravenna ....... CITAZIONE BECCAMOSCHINO Cisticola juncidis È specie prevalentemente sedentaria, caratteristica di aree prative con graminacee di medie dimensioni: prati da sfalcio, incolti erbosi, prati umidi, margini di zone umide, argini di fiumi e canali, prati dunali e retrodunali. La presenza attuale mostra una contrazione rispetto a quella osservata negli anni ’90, sia per quanto riguarda la distribuzione geografica, sia rispetto al numero di coppie rilevate. Nella sola fascia costiera la specie mostra di aver mantenuto inalterata la propria presenza, addirittura con un lieve aumento numerico nelle aree circostanti la Salina di Cervia. La diminuzione è, invece, marcata nella bassa pianura interna, dove si assiste al sostanziale mantenimento delle aree occupate, ma ad una forte diminuzione del numero di coppie, in particolare lungo il corso del fiume Reno. Ancora più grave la situazione nella zona a sud della Via Emilia, dove, oltre alla diminuzione delle coppie, si assiste all’abbandono di molte aree, con perdita di ben 9 sezioni. In media, in termini quantitativi ciò comporta una drastica diminuzione: nell’Atlante precedente l’indice IKA era di 1,04 coppie/km, come media provinciale, mentre nel presente Atlante la media è di 0,47 coppie/km. Anche il numero di sezioni complessivamente occupate è passato dalle 53 degli anni ’90 alle attuali 42. I più alti valori di abbondanza sono riscontrati ai margini delle grandi zone umide (Valli di Comacchio, Pialassa della Baiona, Salina di Cervia), nelle praterie di Volta Scirocco e lungo alcuni corsi d’acqua (canale Destra Reno). Massimiliano Costa ...... poi a Forlì-Cesena ... CITAZIONE ............. Nella provincia di Forlì-Cesena la distribuzione del Beccamoschino non ha subito variazioni di rilievo e continua ad interessare la fascia litoranea, la pianura e parte della collina a quote non superiori ai 350 m. E’ presente lungo il basso corso dei nostri fiumi, nelle prime colline fra Castrocaro Terme, Meldola, Borello e Sogliano ma anche in aree urbane come nei pressi dell’ippodromo di Cesena o l’ex-zuccherificio Eridania di Forlì (Ceccarelli et al. 2006). Notevolmente peggiorati invece i valori concernenti l’abbondanza relativa che fanno registrare una diminuzione dell’83% ripartita su tutte le fasce altimetriche occupate. La fascia planiziale, pur mantenendo i più alti indici di abbondanza, presenta un valore medio in flessione che da 0,68 coppie/km dell’atlante precedente passa all’attuale 0,15. La maggior diffusione (2,67 coppie/km per transetto) è stata riscontrata nelle aree retrostanti al litorale di Cesenatico dove sono presenti piccoli bacini ed una rete idrografica ramificata composta da scoli, canali e rii presso i quali sono ancora comuni gli incolti erbosi in cui la specie si alimenta e si riproduce. Più internamente è nelle zone di Forlimpopoli, Carpinello e Villafranca che troviamo indici sopra alla media, generalmente in prossimità del fiume Ronco e nella campagna fra il fiume Montone e il Canale Emiliano Romagnolo. Addirittura azzerato l’indice nella collina al di sotto dei 300 m quando invece nel triennio ’95-’97 esso era di 0,33 coppie/km. Pure la fascia collinare tra 301 e 500 m, poco frequentata dal Beccamoschino anche negli anni ’90, fa registrare un calo che porta il valore da 0,06 coppie/km a 0,02. Bisogna ricordare tuttavia che le popolazioni di questo Silvide sono fortemente influenzate dai fattori climatici che potrebbero giustificare queste fluttuazioni; a riprova di queste considerazioni va citato l’andamento della stagione riproduttiva 2007; nell’ultima stagione infatti le presenze sono apparse molto più abbondanti rispetto al triennio 2004-06; ciò non ha influenzato però il censimento quantitativo perché i transetti erano già stati eseguiti tutti nel triennio precedente, mentre ha comportato un notevole miglioramento distributivo (delle 30 sezioni CTR rappresentate nella mappa, metà sono dovute a segnalazioni del 2007). L’habitat caratteristico è costituito da incolti erbosi e prati con erbe alte in prossimità di corsi d’acqua, aree umide, campi coltivati ma anche nei dintorni di costruzioni. Carlo Ciani .. mi sono accorto di aver trascurato un po' le pagine sull'avifauna, ...... cercherò di rimediare!!! Ciao
| | |
| |
|