A.Ri.F.  Associazione Rilevatori Faunisti

I rapaci ... diurni

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luciano54
view post Posted on 30/7/2008, 13:11




Dopo aver scambiato due chiacchiere con Pierpaolo .... ora è tutto chiaro!! ;)
Non si tratta della femmina ma di un giovane (Pierpa ha detto di controllare se la pancia fosse di colore uniformemente rossiccio ..... e non tipicamente "zigrinato" come nella femmina); .... mi ha detto anche che i giovani si sono "involati" da pochi giorni ..... ed i genitori continuano ad alimentarli per un po' di tempo!
Alla luce di questo, nelle bellissime immagini di Moreno (a questo punto ancora più affascinanti) vediamo il padre che porta una preda al figlio/figlia ..... il quale compie quelle evoluzioni probabilmente un po' per la gioia, ..... un po' per gioco e forse anche come addestramento al volo!!!
Ciao.

P.s. è fantastico poter guardare delle immagini di questo tipo :D ..... sapendo quello che stà succedendo :)

Per Moreno: manderò le immagini per posta a Pierpaolo ... dal momento che sono convinto che la cosa non ti infastidisca. ... mi sono accorto con rammarico che il mio messaggio ha aperto una nuova pagina, .... ti chiedo quindi per cortesia di replicare il tuo post con le immagini delle albanelle!
 
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michimor
view post Posted on 31/7/2008, 21:42




Devo essere sincero un pensierino l'avevo fatto anch'io quando riguardando le altre foto ho notato un secondo esemplare con lo stesso piumaggio,effettivamente due femmine e due maschi insieme ,cioè due coppie che si litigano una preda credo sia molto improbabile, come hai detto tu è più facile fossero una coppia con i due giovani durante il rifornimento.....
grazie per l'interessamento





Edited by michimor - 1/8/2008, 22:25
 
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luciano54
view post Posted on 31/7/2008, 21:56




Ti posto la risposta di Pierpaolo dopo che gli ho linkato le tue foto

CITAZIONE
ciao,
è un adulto che addestra ad acrobazie di volo un giovane (si vedono bene le parti inferiori del corpo di colore rossiccio uniforme senza le striature che ha invece la femmina), anche con passaggio di preda al volo.
Queste giravolte sono normali fra i due adulti, non sapevo che ne fosse capace un giovane che si è involato da non più di una ventina di giorni. Curioso.
Belle foto.
Pier Paolo

Ciao.
 
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michimor
view post Posted on 1/8/2008, 21:32




Grazie ancora Luciano,ringrazia Pierpa per le importantissime notizie
ciao
 
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michimor
view post Posted on 24/8/2008, 22:37




Posto questa foto di rapace perchè credendo di aver fotografato la "solita" poiana,guardandola attentamente ,mi sono accorto che in realtà è un falco pecchiaiolo(pernis apivorus),come spesso accade le due specie si confondono facilmente,si differenzia dalla prima per la coda più lunga con due strisce scure , testa più piccola su un lungo collo e le ali più strette.

image

image

p.s.le foto sono dei forti crop e di scarsa qualità,spero si veda lo stesso qualche particolare


Modifico il messaggio per inserire una vecchia foto di poiana dove si può notare l'unica striscia scura alla fine della coda,mentre ,come già detto, il pecchiaiolo ne ha due in più ;si vede anche la testa più grande e il collo più corto.Nella foto ci sono anche due cornacchie grige,capita spesso di vedere queste due specie litigare probabilmente per contendersi i resti di una preda.....

image

Edited by michimor - 25/8/2008, 23:44
 
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marco1961
view post Posted on 25/8/2008, 11:25




moreno sei superlativo.
che belle , il falco stava richiamando la compagna/o????
mi sembra a bocca aperta, come il sottoscritto quando guardo le tue foto.


ciao e bravissimo.
 
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michimor
view post Posted on 25/8/2008, 22:51




CITAZIONE
il falco stava richiamando la compagna/o????

Pensa che ero in casa e l'ho sentito gridare,ha sorvolato la zona per un paio di volte per poi dirigersi verso il Carnaio
grazie per i complimenti


p.s. ho modificato il post con le foto del falco pecchiaiolo inserendone una con la poiana per facilitare il confronto tra i due rapaci.
 
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luciano54
view post Posted on 26/8/2008, 11:56




CITAZIONE (michimor @ 24/8/2008, 23:37)
.... si può notare l'unica striscia scura alla fine della coda,mentre ,come già detto, il pecchiaiolo ne ha due in più ;si vede anche la testa più grande e il collo più corto ....

Infatti anche Pierpaolo indica come criteri discriminativi principali, che rendono facile (a suo dire) la distinzione fra Poiana e Pecchiaiolo, ........ le barre sulla coda e quella che lui chiama "una testa da piccione" ..... vistosamente piccola rispetto al corpo".
Ciao
 
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marikina76
view post Posted on 26/8/2008, 13:04




Grande Moreno image !! L'hai avvistato in quei di Poggio quindi?(non ricordo come si chiama la casa)
CITAZIONE
Nella foto ci sono anche due cornacchie grige,capita spesso di vedere queste due specie litigare probabilmente per contendersi i resti di una preda.....

E' vero è capitato più di una volta anche a me così come di vedere rondini montane cacciare in gruppo il gheppio(e falchèt)!
 
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Luca1966
view post Posted on 3/9/2008, 09:48




Negli ultimi giorni ci sono stati alcuni eventi che hanno suscitato una mia curiosità: domenica pomerriggio, durante la nostra escursione, i partecipanti hanno avuto l'occasione di avvistare un giovane esemplare di Aquila reale (Aquila chrysaetos) in volo sopra la zona ove ci trovavamo.; successivamente, rievocando l'avvenimento ieri sera, durante l'assemblea del'associazione, si è accennato alla presenza di coppie nidificanti e del comportamento tenuto dai giovani dopo l'involo.

Ma qual'è la consistenza della specie nei nostri territori?
Quali sono le discriminanti, ad un'occhio poco esperto, per distinguere la specie dagli altri rapaci presenti nelle nostre zone?

Ciao
 
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marco1961
view post Posted on 3/9/2008, 15:48




quoto il quesito di luca sulla presenza di tale rapace, scheda luciano????

inoltre ripropongo un quesito : quanta prateria (zona di caccia dell'aquila) è rimasta
disponibile in romagna???
a mio parere l'ambiente comincia essere stretto per questi magnifici predatori, e dove
lo spazio non manca, esiste un altro problema, il disturbo dei momenti cruciali della
loro vita : la riproduzione.

aspettando i pareri degli esperti, vi (mi) auguro di rivedere presto qualche bel volo.

ciao
 
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michimor
view post Posted on 9/9/2008, 20:24




Complimenti per il bellissimo incontro,raro dalla nostri parti...immagino l'abbiate visto in zona parco,vero?
Per quanto riguarda l'identificazione si potrebbe scambiare con la poiana ,un' elemento importantissimo è la dimensione del rapace,nel nostro caso veramante maestosa ma più slanciata rispetto alla "sorella" più piccola.Anche il colore del piumaggio è uniformemente scuro,nei giovani sono ben evidenti delle macchie bianche sule ali e sulla coda,un'altro elemento discriminante è il volo volteggiante e scivolante con rari battiti d'ala.

CITAZIONE
quanta prateria (zona di caccia dell'aquila) è rimasta
disponibile in romagna???

Non sono molto esperto ma credo che il territorio del parco possa garantire la sopravvivenza dei pochi individui presenti.

immaturo con ben evidenti le parti bianche(scusate la bassissima qualità della foto )
http://img382.imageshack.us/my.php?image=dpp1455oe0.jpg


Purtroppo la settimana in montagna non è andata bene ,fotograficamente parlando,pensate le foto migliori,se così si può dire,le ho fatte al ritorno mentre ero all'autogrill fermo per il rifornimento.
C'erano tre gheppi(falco tinnunculus) che svolazzavano attorno una casa adiacente all'autostrada,ho scattato una serie di raffiche ,non sono molto nitide ma le posto ugualmente .....
ciao

[IMG]image[/IMG]

[IMG]image[/IMG]

[IMG]image[/IMG]
 
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marco1961
view post Posted on 10/9/2008, 10:45




bellissime le foto dei gheppi, erano al distributore a fare il pieno anche loro????

per l'aquilotto giovane, l'avvistamento è stato fatto dal gruppo durante una
passeggiata nelle colline tra meldola e predappio, luca sarà più preciso, penso anzi
che abbia già postato una foto della zona, in un altra sezione.

ciao e bravissimo come sempre.
 
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michimor
view post Posted on 14/9/2008, 17:52




Grazie Marco per i complimenti
per quanto riguarda l'avvistamento dell'aquila non credevo si spostassero così tanto dal luogo di nidificazione.Dal momento che le poche coppie presenti nel nostro appennino(almeno per quello che sappiamo) vivono nel territorio del parco si possono ipotizzare alcune teorie :
- effettivamente effettuano questi lunghi spostamenti per la caccia
- hanno allargato il loro areale(ipotesi auspicabile ma credo difficile visto il territorio)
- è un'esemplare in migrazione verso i siti di svernamento.
- si tratta di un'esemplare in dispersione
- infine ,mi permetto di dirlo,è stato scambiato con un'altro rapace

sarebbe interessante ricevere info da Ceccarelli,vi chiedo tanto visto tutto il lavoro che avete in queste settimane ma se fosse possibile....
ciao
 
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luciano54
view post Posted on 14/9/2008, 19:31




CITAZIONE (michimor @ 14/9/2008, 18:52)
- si tratta di un'esemplare in dispersione ...

... é buona questa! in effetti aveva la colorazione tipica degli immaturi (barre bianche sotto le ali.. ecc.); .... avevo gia visto con Franca un giovane di aquila in una zona molto vicina (fra Porcentico e Castagnolo) e parlandone con Pierpaolo mi ha confermato che in quelle zone la caccia è più facile per un animale ancora un po' inesperto .... e che in fase di dispersione i giovani possono fermarsi anche molto tempo in aree simili.
In ritardo accontento anche la richiesta di Marco e posto la scheda sull'aquila reale; vi ho sottolineato la parte in cui parla dei giovani nelle zone collinari; dati contenuti nell’aggiornamento dell’atlante degli uccelli nidificanti in provincia di Forlì-Cesena, a cura di Ceccarelli P. e Gellini S.

CITAZIONE
AQUILA REALE Aquila chrysaetos
Il trend positivo della popolazione italiana, 476-541 coppie, per due terzi concentrate sull’arco Alpino (Fasce e Fasce 2003; Brichetti e Fracasso 2003), interessa anche l’Appennino Tosco-Emiliano dove sono presenti 19-22 coppie di cui 9 nidificanti nei confini dell’Emilia-Romagna (Bonora et al. in stampa); i siti potenzialmente idonei sono stimabili in un terzo in più rispetto a quelli occupati. La densità è maggiore nelle parte ovest della Regione; le coppie sono più isolate nell’Appennino romagnolo, probabilmente per le differenti caratteristiche orografiche.

E’ verosimile che maggiore antropizzazione, minore disponibilità di ungulati selvatici e bracconaggio mantengano la popolazione Appenninica al di sotto delle potenzialità.

Il precedente Atlante provinciale degli anni ‘90 riferiva la presenza di una sola coppia, all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che ha nidificato regolarmente fino al 1999 in un nido su roccia a 800 m.s.l.m. e successivamente ha usato nidi su alberi, scegliendo versanti esposti a Nord, con copertura forestale matura. Sono stati utilizzati fino al 2007 almeno tre diversi nidi tutti su Abete bianco. Dal 1993 al 2007 sono stati allevati almeno 9 giovani, con una produttività analoga a quella riscontrata in Appennino settentrionale (0,6 giovani involati all’anno per coppia territoriale).

Alla fine degli anni ’90 si è insediata una seconda coppia che nidifica a 20 km ad Est della precedente. Di questa coppia sono noti due nidi su roccia distanti poche decine di metri l’uno dall’altro. La produttività di questa coppia è stata inizialmente bassa probabilmente a causa della giovane età degli adulti per allinearsi poi alla media dell’Appennino, con involo di 6 giovani dal 1999 al 2007 (produttività di 0,67).

Nel periodo di rilevamento dell’Atlante (2004-2007) le due coppie hanno involato complessivamente almeno 6 giovani.

Le due coppie presenti nel Forlivese sono distanziate verso Ovest di oltre 40 km dalla coppia più vicina; questo vasto territorio non occupato che in parte ricade nella Provincia e presenta siti idonei, soprattutto se si confermerà la tendenza alla nidificazione su alberi, è potenzialmente colonizzabile da ulteriori coppie.

Sul territorio sono presenti anche giovani e subadulti nati localmente o provenienti da altre aree, che frequentano in particolare le zone collinari con vasti spazi aperti e calanchi, sprovviste di siti idonei alla nidificazione e che vengono abbandonate una volta che gli individui raggiungono l’età riproduttiva. La presenza di immaturi è stimabile per il Forlivese intorno a 2-4 individui

I fattori di minaccia sono rappresentati dal disturbo in prossimità del nido in stagione riproduttiva per lavori forestali o attività legate al tempo libero (escursionismo, raccolta di prodotti del sottobosco, fotografia naturalistica). Si verificano ancora sporadici ma significativi episodi di bracconaggio (un individuo preso in una tagliola nel 1992 a Portico).

La collisione con elettrodotti è altro fattore che incide particolarmente sui giovani appena dopo l’involo: un caso è noto per il Forlivese nel 1999. L’installazione sui crinali di generatori eolici, di grandi dimensioni e in serie anche di decine di elementi, costituisce il principale pericolo per la conservazione della specie..

E specie ad Alta priorità di conservazione secondo la Lista Rossa regionale (Gustin et al. 1997).
Mario Bonora e Pier Paolo Ceccarelli

Mi sembra una scheda molto interessante e aggiornata, ;) ..... che ne dite?
Ciao.
 
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