Comportamento nell'osservazione della fauna selvaticaSeconda parte
Altra regola fondamentale è quella di muoversi molto lentamente cercando di evitare ogni rumore senza perdere mai di vista l’animale a cui ci si vuole avvicinare;
durante lo spostamento i passi devono essere il più possibile “leggeri” soprattutto nel momento di appoggio del piede, per poter “sentire” la presenza di eventuali rami o sassi sotto la suola;
nel malaugurato caso si produca comunque un rumore, occorre immobilizzarsi immediatamente ed attendere che l’animale, postosi sicuramente in stato di “allarme” (testa sollevata protesa ad annusare, orecchie tese e sguardo puntato in direzione del rumore avvertito)
si tranquillizzi nuovamente riprendendo l’attività interrotta.
A seguito di un evento di questo tipo occorrerà in ogni caso aumentare l’attenzione
e la prudenza in quanto una condizione di “allarme” e di sospetto dell’animale che si intende avvicinare, comporta un aumento dei momenti di “sorveglianza” dello stesso
e per un periodo di tempo piuttosto lungo.
Etica dell'osservazione
Una prima considerazione sia di carattere etico che in termini di risultati ottenibili è relativa all’osservazione degli ungulati durante la fase degli amori:
dal punto di vista etico bisogna tenere presente che il periodo riproduttivo è la fase più importante del ciclo biologico di ogni specie selvatica e che qualsiasi tipo di disturbo arrecato in questa fase
(anche se involontario o ritenuto erroneamente poco invasivo) produce effetti stravolgenti sulle normali attività riproduttive
che caratterizzano questo importantissimo periodo; dal punto di vista dei risultati ottenibili occorre valutare che in prossimità di un maschio in attività di bramito o di corteggiamento, è frequentemente presente un gruppetto di femmine che, non avendo “perso la testa” come il maschio,
mantiene una elevata attività di “sorveglianza”; tentare di avvicinarsi molto al maschio individuato provocherà quindi, nella maggior parte dei casi, l’allarme delle femmine (poiché l’attenzione dell’osservatore è concentrata sul maschio) e la conseguente fuga delle stesse nonché del maschio, vanificando così il tentativo di avvicinamento.
Per finire alcune altre considerazioni di carattere puramente etico:
quando si va ad osservare degli animali selvatici si è “ospiti” in casa loro, occorre quindi evitare di infastidire i “padroni di casa”, lasciare rifiuti in giro e rumoreggiare. È fondamentale il
rispetto delle regole comportamentali e di vita dei “padroni di casa”. L’atteggiamento conseguente è rappresentato dal rispettoso e silenzioso arrivo e soprattutto
dall’altrettanto rispettoso e silenzioso allontanamento una volta soddisfatto il nostro desiderio di conoscenza.Ciaooooo!!