Riprendendo a parlare di parassiti, credo sia giusto e utile parlare un po’ approfonditamente della
Trombiculosi o
trombidiosi ..... (niente a che fare con “piacevoli attività” alle quali farebbe pensare la prima parte del nome)
.... parassitosi umana occasionale che si manifesta (quasi esclusivamente in estate-autunno) con lesioni simili a punture di insetto (le irritazioni vengono spesso confuse con punture di zanzara); .....(il materiale che vi riassumo l’ho tratto da un sito sull’argomento, molto chiaro e completo che vi linko per chi vuole ulteriormente approfondire il tema
Trombiculosi ):
E’ causata da un acaro della famiglia delle trombiculidae, la
Trombicula autumnalis, che vive sui vegetali (cespugli, erba, ecc.) soprattutto in zone boscose.
Allo stadio larvale è un piccolo insetto rossastro quasi invisibile a occhio nudo (0.1-0.2 mm di lunghezza ... grande quindi come un granello di sabbia)
che parassita occasionalmente l’uomo che “capita a tiro”. Il periodo più a rischio è il bimestre settembre-ottobre con “allargamenti” frequenti alla seconda metà di agosto e alla prima di novembre.
Non si nutre di sangue e non scava gallerie sottocutanee, .... come fa l’acaro della scabbia (
Sarcoptes scabiei) ... e come spesso erroneamente si crede,
...... ma si attacca alle zone glabre (poco pelose) della pelle, sui pori o sull’apertura di un follicolo pilifero e si nutre di una poltiglia di detriti cellulari epidermici resi disponibili dall’azione litica,
sugli strati superficiali della cute, della loro saliva (che è quella che poi provoca irritazione e prurito). Solo la forma larvale può attaccare l’uomo, ..... gli adulti vivono sul suolo nutrendosi dei fluidi delle piante o delle uova degli insetti o delle loro larve e non parassitano animali o uomo; in inverno il parassita è inattivo.
Quando il parassita si attacca all’ospite, si muove alla ricerca di aree in cui la cute è più sottile o dove gli indumenti sono più aderenti: lo troveremo quindi nelle pieghe del nostro corpo, dove la pressione trattiene i parassiti a contatto con la pelle (per es. elastici degli slip o del reggiseno), sui polsi, sulla superficie flessoria degli avambracci, sulle caviglie, sulle cosce, sui polsi e, se si sta molto tempo seduti, .... sui glutei.
Come evitarlaPer prima cosa usare un vestiario adeguato; non limitarsi a magliette con le maniche corte, pantaloni corti e sandali se siamo in una zona a rischio. Bene invece i pantaloni lunghi, le maglie e le camicie con le maniche lunghe, le scarpe alte o gli scarponi.
Al ritorno a casa togliere gli indumenti prima possibile e lavarli. Poi fare una doccia con acqua calda e sapone ... utilizzando se possibile una spazzola da doccia (quelle col manico lungo): lavandosi subito non solo si eliminano le larve che stanno correndo sulla pelle in cerca della zona da pungere ma anche quelle che sono già attaccate.
Si possono anche usare repellenti a scopo preventivo (quelli che funzionano sono però piuttosto potenti e quindi un po' irritanti); non sapevo invece che le trombicule odiano lo zolfo e quindi questo può rappresentare un ottimo alleato. La polvere di zolfo, chiamata zolfo sublimato (o fiori di zolfo), deve essere applicata attorno all’apertura dei pantaloni, delle calze e degli scarponi. Se ci si avventura in zona potenzialmente ricca di trombicule stendere la polvere anche sulla pelle delle gambe, delle braccia. Volendo si può fare una miscela, metà borotalco e metà zolfo.
Per ulteriori approfondimenti rimando al sito che ho citato all’inizio, .... se qualcuno avesse problemi a visionarlo ..... lo comunichi che provvederò a fare un altro pezzo di riassunto!
Ciao.
P.s. ho integrato il riassunto con alcune considerazioni e consigli personali, ... perchè da diversi hanni ho imparato a convivere con questo "problema" che è a mio avviso meno ... "devastante" di quanto venga a volte descritto; .... ovviamente in autunno e in prossimita di luoghi con elevata o persistente presenza di fauna .... selvatica e non (anche il bestiame domestico è un "veicolo" di trasmissione) occorre adottare qualche minimo accorgimento.