A.Ri.F.  Associazione Rilevatori Faunisti

Da un... ramo all'altro, Curiosando tra le piume

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luciano54
view post Posted on 8/3/2008, 12:44 by: luciano54




Per quanto mi riguarda mi limito a postarti una scheda i cui dati sono tratti dall’aggiornamento dell’atlante degli uccelli nidificanti in provincia di Forlì, a cura di Ceccarelli P. e Gellini S.; il testo è di Carlo Ciani.

CITAZIONE
SUCCIACAPRE Caprimulgus europaeus
Migratore transahariano, nidificante, svernante irregolare nel Sud d’Italia, ampiamente distribuito in tutta la penisola ed in Sardegna, localizzato in Sicilia.

La distribuzione attuale copre oltre il 60% del territorio provinciale con un netto incremento del numero di sezioni CTR in cui la specie è risultata presente: dalle 18 riscontrate nel triennio ’95-‘97 si passa alle attuali 50. Questo risultato è in gran parte dovuto a ricerche mirate che hanno permesso di evitare le sottostime ipotizzate nel precedente Atlante, dovute alle note difficoltà di censimento delle specie notturne.

Il Succiacapre è ben distribuito in tutta la porzione collinare e montana del territorio forlivese e cesenate, a partire dai 100 m di quota fino a raggiungere i 1000-1050 m nei dintorni delle Balze (Verghereto) e in aree marginali del Parco delle Foreste Casentinesi (Rifugio Pinone, Casanova dell’Alpe). E’ risultato presente anche ai margini della pianura, a Sud della Via Emilia, ad altitudine modesta come nell’Oasi di Magliano (30 m), area che è però caratterizzata da un buon grado di naturalità difficilmente riscontrabile altrove a queste quote,
Rimane invece sostanzialmente immutato il dato di assenza della specie a Nord della Via Emilia confermando l’avversione alle zone intensamente coltivate della pianura riscontrata negli anni ‘80 e ’90, con la sola eccezione rappresentata dall’area del fiume Rubicone nei pressi della costa adriatica.
L’habitat riproduttivo è rappresentato dal bosco con radure, dalla campagna cespugliata e dalle zone aperte con boscaglie, anche ai margini di coltivi, prati e pascoli; frequentemente osservabile posato o in caccia sulle strade rurali. Probabilmente la specie ha tratto vantaggio dai cambiamenti ambientali conseguenti all’abbandono della collina e della montagna romagnola in questi ultimi decenni.

Pur in assenza di elementi quantitativi che possano indicare il trend della popolazione locale, la situazione del Succiacapre in Provincia non sembra così critica come riscontrato invece in ambito europeo, con la classificazione a livello di SPEC2 (BirdLife International 2004).

Nella Provincia di Ravenna (dove è stato fatto un analogo aggiornamento dell'atlante ... sempre a cura di Gellini S. e Ceccarelli P.) la specie è molto più rara, come evidenziato dalla seguente scheda .... che ho parzialmente ridotto, ...(testo di Carlo Ciani).

CITAZIONE
La specie sembra essere scarsamente distribuita sul territorio provinciale dove risulta più comune nell’area appenninica della vallata del fiume Lamone, unica zona in cui si registra un incremento delle sezioni occupate rispetto alla situazione di dieci anni fa (da 3 a 7).
Tutta la pianura intensamente coltivata continua ad essere evitata; nella fascia orientale del territorio indagato si evidenzia un declino con una riduzione da 8 a 4 delle sezioni e con distribuzione discontinua; rimane la presenza solo nei boschi idrofili ai margini delle zone umide (Valle di Comacchio e Foce del Bevano) e nelle pinete di S.Vitale e di Classe; nelle pinete, che si confermano habitat particolarmente idonei, sono stati registrati contemporaneamente i canti di più individui.
Nel complesso la distribuzione provinciale rimane immutata per quanto riguarda il numero delle sezioni, ma con una diversa distribuzione delle stesse che risultano ora più accentrate nella collina.

Bene! .... non ci resta che aspettare che qualche "buonanima" posti qualche immagine ..... ci accontentiamo anche di una!!
 
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199 replies since 8/3/2008, 09:32   3385 views
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